sabato 11 agosto 2012

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Chi nasce...chi rinasce

Un giorno come un'altro, nell'estate nel 2000, dopo aver fatto l'esame di terza media, come tutti i giorni, da qualche tempo a quella parte, si trovava a girovagare per il suo piccolo paese a bordo di una splendida bicicletta.
Quella bicicletta piena di sogni, quella bicicletta piena di speranze, quella bicicletta che lo doveva spingere verso l'età matura, quella bicicletta che lo doveva spingere verso l'essere adulto.
Invece proprio in questo giorno di 12 anni anni fa qualcosa andò storto.
Lui si trovava, come tutti i giorni, al parco giochi insieme ai suoi amici e, dopo aver combinato l'ultimo guaio del giorno, montò in sella alla sua bicicletta e cominciò ad allontanarsi dal parco insieme ad un suo amico a gran velocità.
Passarono il primo chilometro - il peggio ormai doveva essere passato - così i due amici decisero di andare a vedere una lapide che si trovava lungo una strada nella periferia del paese.
Non gli ci volle molto ad arrivarci, giusto 5 minuti, arrivati ad uno spiazzo per tornare indietro, lui era davanti, l'amico era dietro, arrivò allo spiazzo si fermò a far passare una macchina "rossa" e poi, vedendo che sicuramente ce l'avrebbe fatta ad attraversare, cominciò l'attraversamento. Aveva visto che una macchina stava sopraggiungendo ma era così lontana che cominciò l'attraversamento. Ormai era giunto di là, si stava incamminando verso il paese quando sentì qualcosa che lo stava sollevando da terra, istintivamente girò la testa per vedere cos'era - l'unica cosa che vide era la ruota che puntava dritto verso il paese e il paraurti della macchina che lo stava investendo - e, soffrendo di attacchi di panico, istintivamente, strinse il manubrio della sua bicicletta con quanta forza aveva. Un attimo dopo una gran botta alla testa e poi si sentì proiettare verso l'alto, stava volando e girava su se stesso battè le mani a terra e...























BUIO TOTALE























Si trovò in piedi, davanti a sè tante persone, ed un ragazzo steso a terra; lo guardava incuriosito e cercava di capire cosa era successo, poi dopo qualche attimo pensò - bhè ora non mi fa male più la pancia, vado a casa - e in quello stesso istante qualcosa lo stava tirando al di là della carreggiata stradale proprio verso quel corpo steso a terra.
Fu un attimo, il dolore lo stava uccidendo, una spalla era completamente bloccata a causa del gran dolore. Sentì le sirene arrivare e...

DI NUOVO BUIO TOTALE

Dopo pochi minuti si ritrovò intorno dottori e volontari che erano li proprio per soccorrerlo. Tanto sangue perse, tanto stette a terra e dentro l'ambulanza prima di partire.
Partita l'ambulanza però, una crisi di panico gli spense ogni luce ed ogni parola detta dai medici all'interno dell'ambulanza.
Si risvegliò con la sorella al suo fianco, una lacrima gli stava inumidendo le guance vedendo la propria sorella soffrire per le sue condizioni.
Ormai il peggio era passato, ormai lui era salvo, ormai era in mano a fidati medici che potettero farlo rimettere in piedi e cominciare a camminare di nuovo nelle sue gambe.
Solo anni più tardi gli tornarono a mente tanti particolari: la macchina che l'aveva investito, lui, l'aveva vista nel momento in cui gli era andata addosso, lui l'aveva visto benissimo e si ricordava benissimo che stava già andando verso il paese. Si ricordava altrettanto che la bicicletta era completamente dritta quando collise con la macchina.
Come in ogni incidente con feriti più o meno gravi intervennero i carabinieri e ci fu un processo, a lui lo incolparono di essere stato in mezzo alla strada al momento dell'incidente(tanti particolari solo dopo gli vennero a mente) e dovette pagare l'anziana signora che lo aveva investito, solo perchè furono fatti troppi errori da parte di tutti.

- Fine -























Questa non è una storia di fantasia come tante volte ho pubblicato sul mio blog ma la triste verità di ciò che mi è successo a 14 anni, nel bel mezzo della mia adolescenza.